“Sentieri libertari. Storie e memorie sulla Federazione Anarchica Italiana (1945-2015)”, pubblicato da Zero in Condotta a cura di Giorgio Sacchetti e Luigi Balsamini, ci porta a ripercorrere il cammino dalla Federazione Anarchica Italiana lungo oltre mezzo secolo di storia. Il libro raccoglie gli interventi del Convegno tenutosi a Imola il 22 ottobre 2016, organizzato dall’Archivio Storico della F.A.I, nell’anno del 70° anniversario dalla fondazione della federazione. Un affresco a diverse mani riunisce le esperienze di tante generazioni di militanti che intrecciandosi rappresentarono la voce, l’azione e la penna dell’anarchismo della F.A.I.
Nelle pagine del libro la storia della federazione viene raccontata attraverso le testimonianze dei suoi militanti: dalle storie personali e familiari alle esperienze locali dei diversi gruppi, dalle contaminazioni politiche e culturali alle relazioni con il variegato mondo libertario sino a numerosi focus sulla storia dell’anarchismo della seconda metà del ‘900. Dando direttamente la parola ai diretti interessati queste pagine sono il risultato della memoria condivisa di una comunità militante con una prospettiva coerente e libertaria che facendo propri i criteri autogestionari, solidali e internazionalisti ha attraversato la seconda parte del lungo Novecento sino ai nostri tempi. Anche attraverso queste testimonianze il volume ripercorre la specificità del percorso dell’anarchismo che nel secondo dopoguerra seppur stremato, dopo l’esilio antifascista, la rivoluzione spagnola e la lotta partigiana, riprende instancabile la sua corsa per arrivare sino a oggi.
Il libro descrive il punto di vista originale e specifico dell’anarchismo federato, quindi il ruolo della F.A.I, così come le sue posizioni e le sue relazioni politiche dalla sua fondazione sino al XXI secolo; dalla ricostruzione del secondo dopoguerra alla fondazione dell’Internazionale delle Federazioni Anarchiche a Carrara, dagli anarchici nel lungo ’68 italiano alla F.A.I negli anni ’80, dalla lotta anarchica contro il G8 ai ribelli della Val di Susa ecc.
Importante nel volume è la condivisione di esperienze locali che hanno caratterizzato i diversi gruppi della federazione nei decenni, anche davanti alle svolte storiche del Novecento. Ancora più importante è che queste esperienze siano raccontate da chi le ha vissute direttamente sviscerando così memorie di cicli di lotte locali interessanti per gli studiosi del ‘900 ma che possono anche rappresentare un “precedente”, un esempio militante, che può fornire strumenti organizzativi e indicazioni per le lotte del futuro più prossimo. Le esperienze raccontate toccano salienti campi di intervento dell’anarchismo: dall’antimilitarismo al femminismo, dalle lotte dei lavoratori alle pratiche comunaliste, dalla pedagogia libertaria all’internazionalismo e molto altro. Pubblicando la memoria condivisa della federazione degli ultimi 70 anni si forniscono sia spunti per nuovi studi storici sull’anarchismo quanto nuovi strumenti per analizzare l’attualità.
Dalle pagine del libro emergono tracce di diverse forme relazionali all’interno della F.A.I, quest’ultima intesa come dimensione comunitaria militante. Troviamo relazioni come i rapporti tra i diversi gruppi che compongono la federazione, riguardanti la gestione delle strutture federali: la redazione di Umanità Nova, l’Archivio Storico sino alla Commissione di Corrispondenza.
Le testimonianze sottolineano l’importanza delle relazioni umane e il senso dell’appartenenza, le storie familiari e il concetto della federazione come “famiglia allargata”, ma in particolare i rapporti tra le diverse generazioni di militanti e la trasmissione della memoria dell’anarchismo. La F.A.I lungo il Novecento, mise in relazione varie generazioni, ognuna con una diversa sensibilità alla propria contemporaneità, che insieme, a volte anche attraverso conflitti, traghettarono l’anarchismo sino ai giorni nostri. Questo rapporto tra militanti vecchi e nuovi si dimostrò fondamentale e mai a senso unico riuscendo a trasmettere i valori dell’anarchismo militante quanto ad aprirsi, più o meno volutamente, alle diverse contaminazioni politiche e culturali del secondo Novecento. Allo stesso modo sono affrontate nel libro le testimonianze di quei militanti che dopo aver vissuto un periodo importante della loro vita nella F.A.I se ne sono poi allontanati, mettendo così in luce anche diverse esperienze conflittuali. Episodi e storie che hanno portato anche a scissioni e divisioni ma dove i protagonisti di queste, nonostante tutto, continuano a considerare la federazione un importante punto di riferimento.
Completano il libro approfondimenti di taglio più storiografico, dedicati alla storia dell’anarchismo del secondo Novecento, da Resistenza e dopoguerra alla ripresa delle pubblicazioni di Umanità Nova in Italia, dai Gruppi Anarchici d’Azione Proletaria (1949-1957) al decennio 1968-1977, dall’esperienza dei Convegni nazionali dei lavoratori anarchici all’Internazionale delle Federazioni Anarchiche. Inoltre il volume è impreziosito da una bibliografia generale sulla storia dell’anarchismo con un ricco indice riguardante: nomi e luoghi, archivi e biblioteche, centri di documentazione e case editrici, convegni e congressi, gruppi locali e federazioni nazionali e internazionali, sindacati e partiti, giornali e riviste, radio e tipografie ecc.
Memoria militante, testimonianze, storie e Storia per mettere in luce la ricchezza politica, culturale e umana della Federazione Anarchica Italiana. Una ricostruzione che, partendo dalla memoria orale e soggettiva, sottolinea anche il valore della F.A.I come “luogo” di progettualità anarchica, sperimentazione, relazione sociale, politica e umana. La F.A.I intesa come “luogo” di aggregazione di energie di liberazione sociale che, attraverso i decenni, nella difficile seconda parte del ‘900, si fece casa di generazioni diverse tutte accomunate, ognuna con il proprio sentire, dall’anarchismo. Il volume rappresenta in pieno la memoria di una federazione militante, nella sua dimensione organizzativa politica e culturale, che continua ancora oggi la sua battaglia libertaria.
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